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Mercato non residenziale in ripresa (+3%)

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Mercato non residenziale in ripresa (+3%) trainato dal commercio. Bene il leasing.

Da una indagine condotta da Agenzia delle Entrate e Assilea si confermano  i primi «segnali positivi» per il mercato immobiliare detto “corporate” ossia non residenziale, dopo vari anni di calo. Il 2014 segna un +5,7% per il settore commerciale, quello produttivo  +3,6%, di segno negativo , mentre resta in negativo il mercato terziario, il tutto per una crescita complessiva di segno positivo (+3%). Bene anche il leasing.
 
Il mercato dei negozi ha registrato 22.271 compravendite. La crescita è stata più accentuata nelle regioni del Nord Ovest (+10,2%), seguite dal Sud (+5,3%), dal Nord Est (+4,1%) e dal Centro (+3,6%).. Media delle quotazioni è stata di 1.686 euro/mq, in discesa del 3,9% rispetto all’anno precedente.
 
Il mercato dei capannoni, con poco meno di 9.600 compravendite.  Traina il Nord, in negativo Centro, Sud e Isole. La quotazione media registrata è stata pari a 525 euro/mq, in calo del -1,3% rispetto al 2013.
 
In calo invece il mercato degli uffici che, con 8.808 compravendite, perde il 5% rispetto al 2013. Il calo e’ stato piu’ diffuso nelle aree del Centro (-14,4%) e del Nord Est (-6,5%), piu’ contenuto al Nord Ovest (-3,4%), mentre e’ in netta ripresa al Sud e nelle Isole (+4,5% e +4,9%). La quotazione media e’ stata di 1.485 euro/mq, in diminuzione del 2,2% rispetto al 2013.
 
Si parla di una stima del valore di scambio delle tre tipologie non residenziali pari a circa 12,6 miliardi di euro, in lieve crescita rispetto all’anno precedente.
 
Sul fronte del leasing immobiliare, si conferma la ripresa registrata a inizio 2014, con un andamento positivo sia per il numero di stipule (+21,4%) che per il valore dei finanziamenti (+38,3%).
 
L’aumento del numero di contratti è dovuto principalmente alla crescita inerente il «costruito», l’incremento dei valori finanziati riguarda invece specialmente la dinamica «da costruire», che segna +8,4%, con il buon andamento dei finanziamenti di valore superiore ai 0,5 milioni di euro che spingono verso l’alto il medio finanziato, salito da 1,9 a circa 2,2 milioni di euro.

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